Il tour autunnale giunge quasi al termine.

Le tappe di oggi:

  • Tappa 8 – Napoli – Isola del Liri – Amatrice
  • Tappa 9 – Norcia – Cascia – Montefalco – Foligno

Dalla Calabria risaliamo verso la costa fino a Napoli. Lasciamo l’area di sosta, abbiamo pagato per due notti 25,20 euro con sconto 10% Camperisti italiani. La strada si inerpica e godiamo di fantastici scorci panoramici sulla costa calabrese.

Per le 13 siamo alla tenuta Vannulo, che si trova a Capaccio Scalo (5 km da Paestum). Anche questa per noi è una tappa imperdibile quando siamo in questa zona. Un’azienda che produce fantastiche mozzarelle di bufala, e golosi prodotti a base di bufala, come: yogurt, ricotta, gelati e torte. Una punto vendita molto organizzato ed efficiente, con annesso bar e ristorante. Sembra un piccolo villaggio.

È possibile vedere le bufale nelle stalle e tutte le mattine, vengono lavate e massaggiate!

Pranzo nel camper, poi gelato di bufala e caffè. Franca ritira 3 mozzarelle di bufala che aveva prenotato al mattino. Infine, acquistiamo anche degli yogurt, naturalmente, di bufala.

Ripartiamo. Alle 16,30 siamo a Napoli, sistemati nell’area sosta camper all’interno del parcheggio I.P.M. a Capodimonte.  Negli ultimi anni, quando veniamo a Napoli, utilizziamo questo parcheggio per la sua vicinanza al centro, raggiungibile facilmente in bus.

Infatti prendiamo subito il bus 204 e andiamo in centro. C’è in giro davvero tanta gente! 
Gironzoliamo per via Toledo e poi gustiamo un’ottima pizza da Vesi (24 euro). Rientro in bus. 

📍Portami qui

Per i vicoli di Napoli.

Gironzoliamo tra la parte monumentale e i pittoreschi vicoli. Nonostante l’abbiamo visitata tante volte, questa città ci sorprende sempre, per la sua vivacità e la sua originalità.
Scegliamo per il pranzo la Taverna del Re, una trattoria in zona porto-Maschio Angioino
Un antipasto (ottimo polipo alla Luciana) e due primi: spaghetti alle vongole per Franca (buoni) e ziti alla genovese per me (buoni, molta cipolla. È la prima volta che assaggio questo piatto e mi piacerebbe riprovarlo, per fare un paragone.

Pagato tot 50 euro con un’acqua grande e vino sfuso. Due limoncelli offerti. 
Per il dolce ci spostiamo in galleria. Da Mary, tra le tante golosità, scelgo una sfogliatella, mentre Franca prova alla pasticceria Poppella (appena fuori la galleria) due “fiocchi di neve” uno tradizionale e uno al pistacchio. Buonissimi! Davvero una scoperta divina! 
Non ho resistito e ne ho preso uno anche per me..
Lunghissima passeggiata lungo il Corso Umberto I, fino alla stazione e ritorniamo da un’affollatissima Spaccanapoli. Solita attesa per il bus 204 e alle 18,30 siamo al camper. 

Da Napoli all'Abruzzo.

Decidiamo di lasciare Napoli.
Mentre Franca va alla ricerca di pane cafone e sfogliatelle nel quartiere, io mi dedico alle operazioni di carico e scarico.

Paghiamo l’area di sosta (48 € per due notti) e partiamo in direzione Amatrice.
Ci fermiamo a pranzare in camper nel parcheggio del Molino Iaquone (a Vicalvi) che oggi è chiuso perché è domenica. Pranziamo in camper con le ottime mozzarelle di bufala di Vannulo e il buonissimo pane cafone che ha preso Franca questa mattina. Infine, le sfogliatelle.

Ripartiamo e facciamo una sosta per vedere Isola del Liri, un bel borgo della Ciociaria che ha ben tre cascate dentro il paese (una era chiusa per manutenzione). Davvero particolare e anche un po’ romantico. Ripartiamo. Dopo l’Aquila si sale con curve e controcurve.

Il sole sta calando e all’orizzonte nuvole minacciose si stagliano all’orizzonte.

In giro non c’è nessuno, anzi sì: tre piccoli cinghiali ci attraversano la strada. 
Arriviamo ad Amatrice alle 19 circa.
Troviamo posto nel parcheggio del Centro Commerciale il Corso, una struttura costruita per ospitare i negozi e le attività che, prima del terremoto del 2016, si trovavano nel centro.

📍Portami al Parcheggio Molino Iaquone

Andiamo ad Amatrice.

Fa freddo, siamo quasi a 1000 mt. Prima di cena faccio due passi fino a quella che era la città di Amatrice: scioccante! Arrivato all’inizio del centro, trovo tutto transennato. Una camionetta con dei militari attorno, presidiano l’ingresso. Il cartello è inequivocabile: vietato l’accesso, vigilanza armata!

Cerco di orientarmi facendo riferimento alla chiesa, che è tutta impalcata, e che si trova all’inizio del centro storico. Con lo sguardo osservo oltre la transenna ma lo spazio sembra desolatamente vuoto! È vero che è tutto buio, non c’è una luce accesa, però me lo ricordo bene; la cittadina era proprio lì dove iniziava la strada principale circondata palazzi e case.

Domani, alla luce del giorno, ci faremo un’idea migliore di quello che resta di Amatrice, città che abbiamo visitato più volte, l’ultima nel 2015.

Piove per buona parte della notte e piove anche al mattino.  Lasciamo Olly sul camper e ci incamminiamo verso il centro di Amatrice. Le mie sensazioni di ieri sera erano esatte: la città vecchia non esiste più. Il paragone della via centrale con una foto di com’era prima del terremoto, è impressionante. Una spianata! I resti di qualche casa qui e là, un campanile solitario messo in sicurezza e basta. 

Fuori dal centro storico, Amatrice è tutta un cantiere. 

Saliamo a piedi dalla parte opposta e poco più di un km dopo, arriviamo all’Area Food Amatrice, dove sono radunati i ristoranti che si trovavano in città. La rinascita di Amatrice inizia anche da qui. Oggi è lunedì ed alcuni sono chiusi. C’è anche il parcheggio e ci sono altri tre camper.

Dei quattro ristoranti aperti scegliamo “da Patrizia”. Franca prende un piatto unico con l’amatriciana classica e la gricia. Io prendo il Cremino, un antipasto che condividiamo. Si tratta di palline di crema pasticcera fritta, più che un antipasto a me sembra un dolce. Poi prendo il menù del giorno: un piattone di spaghetti all’amatriciana, grigliata mista e patatine. Infine, torta di Amatrice per Franca. Tutto molto buono.

Spendiamo 57 euro con 1/4 di rosso, un’acqua, due caffè e una grappa versata dal cameriere con una lunghissima bottiglia! Dopo una pausa, ripartiamo. Il tempo è grigio e ci sono nuvole basse, per cui scartiamo l’idea di andare a Castelluccio di Norcia; non si vedrebbe nulla. 

Norcia – Cascia – Montefalco - Foligno

Lasciata alle spalle la Campania e Napoli da un po’ arriviamo a Norcia e parcheggiamo in via Circonvallazione, fuori le mura. Nella prima norcineria che troviamo nel centro storico, Olly, come succede spesso, viene coccolata e strapazzata!

Anche qui il terremoto ha causato pesantissimi danni: le chiese sembrano aver subito i danni maggiori. La Basilica di San Benedetto è crollata quasi tutta. Fa effetto vedere in piedi la sola facciata, avvolta da sostegni e tiranti. Però, rispetto ad Amatrice, il centro di Norcia ha un futuro. È una città gravemente ferita, ma tante case sono ancora in piedi, alcune hanno retto bene, altre meno. Qualche negozio ha riaperto nel centro e propone sconti per i camperisti.
La maggior parte delle attività, invece, è ancora raggruppata all’esterno delle mura, una lunga fila di casette di legno. Acquistiamo dei cioccolatini al rhum e un vasetto di crema al gianduia alla Cioccolateria Vetusta Nursia.

Arriviamo a Cascia poco prima delle 18. L’area sosta si trova accanto al P dei bus, vicino alla scala mobile che porta al centro.  Proprio accanto alla scala mobile c’è un piccolo ufficio dove pago la sosta (8 euro per 24 ore, carico e scarico compreso). C’è anche la possibilità di allacciamento elettrico tramite moneta. Ho messo un euro alle 18 e alle 23 erogava ancora! 
Dopo cena faccio due passi nel centro di Cascia. La cittadina è deserta. I lampioni emettono una luce gialla che conferiscono ancora maggior fascino al centro storico. Salgo (a piedi, gli ascensori sono già chiusi) fino alla Basilica di Santa Rita. Una bellissima e suggestiva passeggiata notturna. 

Alle Fonti del Clitunno.​

Lasciamo Olly nel camper al caldo e saliamo con le scale mobili fino alla Basilica di Santa Rita ricordando ancora Napoli lungo il viaggio. Visitiamo la Basilica inferiore e quella superiore e, alle 11,30 facciamo la visita guidata del Monastero. Tornando al camper acquistiamo in alcune norcinerie: porchetta, pecorino, salamini di cinghiale e il pane sciapo, senza sale, tipico dell’Umbria.

Dopo carico e scarico, ripartiamo alla ricerca di olio d’extravergine novello. Ci fermiamo all’Antico Frantoio Carletti, a Campello sul Clitunno. Il frantoio si trova in un vecchio casolare e mette a disposizione gratuitamente anche una bella area camper. Interessante, lo teniamo presente per la prossima volta. Qui l’olio novello non è a ancora pronto. Assaggiamo comunque quello disponibile, fanno una sola qualità, non è DOP ma è denso e buonissimo. Acquistiamo.

La latta da 2 lt costa 26 euro.
Prendiamo anche una bottiglia in confezione regalo (15 euro) e un paté d’olive.

Ci consigliano di vedere le vicine Fonti del Clitunno e di mangiare presso il TrattOliva, un ristorante che fa parte della loro famiglia e che si trova a pochi passi. Anche qui, memorizziamo per la prossima volta.

 Poco più avanti, nei pressi di Trevi, altra sosta, precisamente al Frantoio Gaudenzi.

Ampio parcheggio ma non area di sosta dedicata ai camper. Qui producono più tipi di olio, anche DOP, ma la produzione del 2020 è finita.
Però hanno quello nuovo, non è ancora certificato DOP ma si può già acquistare. Assaggiamo e acquistiamo una bottiglia da un litro (13 euro).

📍Portami all’ area sosta camper di Montefalco. 

  • 5 euro giornalieri
  • allacciamento elettrico
  • carico/scarico. 

Da Montefalco a Foligno.

Napoli è ormai lontana. Facciamo un giretto serale in paese. Poca gente in giro e metà dei locali sono chiusi. In una enoteca acquisto un paio bottiglie di vino e Franca aggiunge degli strangozzi.

Mercoledì 13 ci dirigiamo verso Foligno. Parcheggiamo lungo il viale della stazione nelle righe blu, a pagamento (1,10 euro/ora). Passeggiata nel centro storico di questa bella cittadina. Il clou è la piazza di Foligno, anche se la chiesa, purtroppo, è impalcata. Avremmo voluto pranzare alla Trattoria dei Cuccugnai, però è al completo. Allora optiamo per l’Agribistrò. Ottima scelta! Prendiamo un antipasto di formaggi ovini (i gestori hanno un piccolo caseifico). Molto buoni, un ottimo percorso di degustazione. Poi Franca prende degli gnocchi fatti con patate di Colfiorito, al tartufo e crema di parmigiano allo zafferano. Io scelgo degli spaghettoni di Graganano con guanciale croccante, pistacchio e pecorino. Tutto davvero ottimo! Anche il 1/4 di vino rosso sfuso della casa. Con un’acqua grande e due caffè, spendiamo 53 euro.

Ripartiamo. Traffico e rallentamenti nei pressi di Perugia. Entriamo in Toscana e ci fermiamo (per noi è un’altra tappa consueta) alla macelleria Fierli, in Val di Chiana (Foiano della Chiana) dove acquistiamo i soliti hamburger di Chianina (8 hamburger 25,50 euro). Li preparano al momento e ce li facciamo mettere sottovuoto. Franca li mette nel freezer.
Prendiamo anche della carne battuta al coltello per questa sera, e due vasetti: un ragú di cinta senese e un sugo all’aglione.

Puntiamo il navigatore con destinazione Agrisosta Camper – Valle del Sole (Figline Valdarno). Causa traffico intenso arriviamo alle 19. Siamo già stati qui, qualche anno fa. Si passa dalla cittadina di Figline e si sale un po’, e una volta arrivati, il posto è molto panoramico e tranquillo. 
La sosta, con tutti i servizi, costa 12 euro per 12 ore, oppure 20 euro 24 ore. Doccia calda ad 1 euro. Alla reception vendono anche il vino del Chianti.

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