Siria e Giordania parte prima
di Franco Parla
AMICI CAMPERISTI, un saluto da Franco Parla. Nel 2009, due anni prima del conflitto che ancora incombe in Siria, ho visitato in camper questo paese. Io e mia moglie Franca, in solitaria, siamo arrivati fino al Mar Rosso. È stata un’esperienza bellissima, una di quelle che non si dimenticano mai e che ti fanno sentire un vero viaggiatore. Vorrei condividere con voi il mio diario, ma considerata la lunghezza del tour (e del diario) ho deciso di dividerlo in 5 parti per renderlo più scorrevole e meno pesante.
Diario di viaggio di Parla Franco – Settembre-Ottobre 2009 – Tour di 32 giorni – km 9431
SABATO 26-09-2009
Dopo una lunga estate finalmente arriva il giorno tanto atteso….
Alle 15,20 si parte per il grande viaggio: Destinazione SIRIA e GIORDANIA.
Arriviamo all’area di sosta di Posatora, ad Ancona alle 23,30: domani mattina ci imbarcheremo per la Grecia.
Casa-Ancona (area Posatora) 5 ore – km 489
DOMENICA 27- 09-09
Al mattino ci rechiamo al porto, alle 11,30 ci imbarchiamo e alle 13,40 si parte: rotta per Igoumenitsa. Questa giornata di completo relax ci voleva proprio, in vista della lunga “tirata” di tre giorni che ci aspetta.
LUNEDI 28-09-09 sole
Sbarchiamo alle 6,45 in Grecia, ora locale e facciamo subito tappa per il pieno (in Grecia il gasolio costa meno) e una tappa anche dal panettiere, per acquistare i favolosi baklava e le gustose
tiropita. Comunque alle 7,00 siamo in autostrada, traffico inesistente asfalto ottimo.
La nuova autostrada è completa, arriva fino a Salonicco.
Ad Asprovalta, facciamo una sosta intermedia per pranzo. Ripartiamo alle 14,00.
Alle 17,35 siamo alla dogana GR e alle 18,20 entriamo per la terza volta (in camper) in Turchia.
Ci fermiamo nel centro commerciale a Kesan per un po’ di spesa e poco più avanti facciamo un’altra pausa per cena. Siamo riposati da una giornata di relax in traghetto e carichi di “adrenalina da viaggio”, così decidiamo di proseguire e attraversare lo stretto dei Dardanelli. Alle
21,50 traghettiamo (Gelibolu-Lapseki, costo circa 19 €) e ci fermiamo per la sosta notturna a Lapseki, nel P sul mare di fronte alla piccola moschea.
Igoumenitsa-Asprovalta km 413- 4 ore
Asprovalta – confine Turchia km 272- 3 ore
Nota: in Grecia abbiamo speso solo €. 4,30 di autostrada
MARTEDI 29-09-09 sole
Anche oggi tranne alcune piccole soste per interrompere il viaggio, la giornata sarà dedicata interamente alla guida. Partiamo alle 7,50 e viaggiamo fino alle 22,00. Vediamo una moltitudine di bancarelle lungo la strada che vendono meloni di diversi colori e qualità. Proseguiamo per
Bursa dove ci fermiamo per il pranzo. Per la notte ci fermiamo da un benzinaio a sud di Ankara.
La rete stradale in Turchia è tutta in rifacimento, un enorme cantiere con cambi di corsia frequenti e molti camion. Tratti di strada ottima si alternano a tratti veramente disastrosi.
Lapseki- Bursa 3,45 ore
Bursa – Ankara 5,25 ore
Ankara – sosta notturna 1,25 ore
Km 737
MERCOLEDI 30-09-09 sole
Dopo colazione si riprende il viaggio. In autostrada il traffico è scarso, si viaggia bene e paghiamo in tutto TL1,75 + 2,25 (costassero anche da noi così poco). Arriviamo alla dogana Turca per le
17,40 e alle 18,20 siamo a quella Siriana dove ci prepariamo ad una lunga attesa. Cerchiamo di capire come funziona il “sistema” quando un ragazzo ed un suo un amico ci offrono aiuto per la traduzione dei documenti in arabo e per la complessa procedura doganale. Paghiamo alla dogana 169 € che comprendono: tassa diesel una settimana, carnet de passage, assicurazione per un mese e 150 lire SY per spese di dogana. Diamo 20 euro di mancia ai ragazzi che ci hanno aiutato. Sono stati davvero preziosi e ci hanno semplificato le formalità. Alcune persone che fanno parte di un circo Italiano, sono fermi alla dogana da due giorni (per le lunghe pratiche relative agli animali che portano con loro) ci dicono che ieri da questa dogana sono entrati in Siria un gruppo di otto camper italiani. Alle 19.35 lasciamo la dogana. Non ci sembra vero, eppure siamo in Siria!! È buio, attraversiamo alcuni villaggi affollati da persone sedute all’aperto, sui marciapiedi o davanti a piccoli locali. Pittoreschi camioncini, dolmus (minibus collettivi) e motorette sfrecciano nel centro del paese in modo caotico, la precedenza è discutibile, il clacson si utilizza a ritmo continuo e si parcheggia in modo “casual”. Ok, abbiamo capito come sarà il traffico in Siria!
Nei centri abitati ci sono dossi, ma non sono segnalati! Quindi se non stai attento, oplà, il salto è assicurato! Anche se qui ormai non è raro vedere transitare camper, destiamo comunque curiosità. Qualcuno seduto sui marciapiedi ci saluta, anche chi ci sorpassa (praticamente ci sorpassano tutti) agita le mani dal finestrino e ovviamente strombazza. Ci fermiamo ad un distributore, scendo (cartina in mano) a chiedere informazioni per arrivare al campeggio Kaddour
(25 km da Aleppo), che non dovrebbe essere poi molto lontano da qui. Subito si forma intorno a me un capannello di una decina di persone e tutti cercano di aiutarmi, sbracciandosi per darmi indicazioni, ovviamente in arabo, ripetendo più volte le direttive per essere sicuri che io abbia capito! Siamo a 3 km dal campeggio, praticamente è al villaggio successivo.
Ankara sud –confine Turchia/Siria km 630 – 9 ore
Confine Turchia/Siria – camping Kaddur meno di 1 ora
km 630
GIOVEDI 01-10-09 sole
Svegliati dal Muezzin all’alba (in questo viaggio tutte le mattine all’alba sarà sempre così) indugiamo ancora un po’. Più tardi facciamo colazione e poi siamo pronti a partire. Il proprietario del campeggio, che parla un po’ italiano, ci offre un passaggio in auto per Aleppo, dove si reca giornalmente, in quanto possiede anche un hotel in pieno centro (hotel Dar Halabia). La strada che porta ad Aleppo al mattino è invasa da piccoli camion diretti al suq, stracarichi di ogni tipo di merce, Sono camioncini piccoli e stretti, ma….altissimi. Pile di sacchi sono impilati fino all’estremo e sembra che ad ogni curva i camioncini debbano ribaltarsi! In città il caos regna ovunque, auto, dolmus, camion, biciclette, persone che spingono carretti. Attraversare la strada a piedi è un rischio, il pedone è in balia della sorte e delle sue capacità di scattista! Alle 9,15 siamo nel suq, qui finalmente non ci sono auto, le viuzze coperte sono strette. È ancora presto e i negozianti stanno preparando i loro negozi. Il proprietario del campeggio ci fa visitare il suo hotel, situato in un’antica casa in pieno suq. Un posto affascinante. Usciamo dal suq e visitiamo la Cittadella, veramente bella, rispetto al resto di Aleppo sembra un’oasi di pace. Pranziamo nel bel ristorante Beit Wakil, consigliato dalla guida (lonely planet) e spendiamo circa 15 euro in due, non facendoci mancare il classico piatto di Aleppo: il kebab alle ciliegie, davvero squisito! Vediamo il quartiere Al-jdeida, poi visitiamo la suggestiva Grande Moschea e quindi ci inoltriamo nel souk (adesso sì che è affollato) per i tipici acquisti… e noi non ci sottraiamo.
Pistacchi, sapone di Aleppo all’olio di oliva, spezie, fantastici dolci … Il suq di Aleppo è un labirinto di stradine, strette e affollate. Ma è molto, molto caratteristico. Ci si trova davvero di tutto e molti negozi, non sono cambiati nell’ultimo secolo. Alcuni sono proprio dei cubicoli, veramente minuscoli. Ad Aleppo siamo rimasti colpiti da due negozi in particolare, uno vecchio e uno “moderno”. Il negozio vecchio, (situato all’interno del suq) era largo 80-90 cm e lungo un metro e ottanta circa. Praticamente una nicchia, occupata da un mucchio di tappeti impilati e sopra, sdraiato, si adagiava il venditore. L’altro negozio, quello moderno (ai margini del suq) era di dimensioni quadrate, circa 1,5 x 1,5 occupato da una sedia e una fotocopiatrice! Quando il muezzin chiama alla preghiera del tardo pomeriggio (alle 18 circa) il fermento nel souk aumenta e diventa autentica frenesia!! Si avvicina l’ora di chiusura, e allora sì che devi sempre stare allerta!! Per portare via le merci invendute, minuscoli camioncini entrano nel suq (e ti devi appiattire contro il muro), negozianti dal passo veloce spingono carrelli stracolmi di merce (sfiorandoti le caviglie), insomma se prima girare nel suq era piacevolmente caotico, all’ora di chiusura diventa difficile anche camminare. Usciamo dal suq e passiamo davanti al mercato della frutta e verdura. I venditori espongono la merce sui carretti, ma molti agricoltori, la espongono per terra sopra tappeti o stracci. Per non riportare a casa la merce invenduta (specialmente la verdura) i negozianti gridano come indemoniati, svendono frutta e verdura a prezzi incredibilmente bassi! Si è fatta sera, è ora di rientrare e decidiamo di prendere il classico dolmus.
Il costo per fare 25 km è di 30 centesimi di euro a persona. Il dolmus è strapieno di gente che torna a casa con le borse degli acquisti fatti nel suq. Diamo l’indirizzo all’autista che, sfrecciando come un pazzo, dopo avere fatto tutte le soste nei vari villaggi, ci porta direttamente davanti al cancello. Doccia cena e a nanna domani si riparte.