Scozia: Skye
Scozia: Skye
Eccomi, sempre a zonzo assieme a voi attraverso la Scozia, questa volta siamo nella grande isola di Skye.
Per quanto piuttosto frequentata dal turismo, anche per la comodità del ponte che la collega al resto della Scozia, offre suggestivi, infiniti scorci di grande bellezza.
OCCHIO ALLE STRADE
Lunga 100 km e larga la metà, l’isola presenta una natura estremamente varia: profonde baie di acqua limpida, altissime gobbe inerbite e dalle linee morbide cui seguono scure rocce nude che sembrano tagliate con l’accetta, coste frastagliate di scogli contro i quali rompono le onde in schiuma bianchissima e lisce spiagge sabbiose.
Anche qui, contrasti continui come in ogni parte della Scozia.
Lo stesso vale per le strade di Skye: ottime e sinuose le statali (rosse sulle mappe) emozionanti e a una sola corsia (one lane roads), quelle segnate in giallo.
Sempre presenti e frequentissimi, gli slarghi laterali, è vero, ma mentre guidi devi restare concentrato e controllare ai lati, dove le ruote riempiono la carreggiata e sono ai limiti del ciglio, ma anche davanti, per verificare che non sopraggiungano auto o, peggio, camper e bus.
Ieri, un percorso di 20 chilometri ci ha impegnati per 2 ore, soprattutto per il notevole traffico contrario che obbligava a sostare ogni pochi istanti.
Però erano soste anche utili ad apprezzare i dettagli di un panorama spesso mozzafiato.
Lo vedrete nelle foto, alcune dal mio smartphone.
IL BOG MYRTLE CAFÈ
A circa metà del percorso, sulla A863 nei pressi di Struan, decidiamo di sostare per un caffè.
Scegliamo un posto a caso, per via del comodo piazzale.
Si tratta del Bog Myrtle Café, un locale simpatico e di buona atmosfera, un caffè-letterario come oramai se ne incontrano un po’ dappertutto, anche nel nostro Paese.
Nell’unico, comodo ambiente, ibrido fra il classico bar e una libreria, si può fare colazione con torte e muffins fatti dalla padrona di casa, oppure con uova strapazzate, aringhe, funghi e pomidoro grigliati, secondo la tradizione locale.
Nel contempo possiamo sfogliare un libro che, se ci convincerà, potremo anche acquistare.
Mentre attendiamo i nostri caffè, lo sguardo è attirato da alcune fotografie su cartoncino 20×30.
Sono paesaggi di queste parti, dettagli di boschetti ai margini di radure, tramonti o albe dai colori stemperati, chiazze di neve in riva a un fiordo.
Chiedo di chi siano alla biondina indaffarata al banco e lei mi fa segno, indicando il tavolino dietro le mie spalle.
Faccio così la conoscenza di Andrew Annis, suo marito e autore delle immagini che stavo osservando.
UNA PIACEVOLE CHIACCHIERATA
Chiacchieriamo un poco, di fotografia e di paesaggi e intanto decido di acquistare un’aurora invernale.
C’è una strada appena spolverata di brina che il passaggio delle auto ha segnato di tracce zigrinate che si perdono in distanza e scompaiono nella foschia rosa del primo mattino.
Mi colpisce la semplice bellezza del momento colto e so già che l’appenderò nello studio.
Terminato il tour dell’isola e chiudendo una sorta di cerchio, abbiamo dormito nello stesso posto di ieri, Kyleakin, in riva al mare, di fronte al ponte che collega Skye alla “terraferma”.
Davanti a noi alcune barche a vela stanno ormeggiate alla boa; nella luce sempre più rossa del tramonto le guardo ruotare su se stesse, come lancette d’un orologio, mano a mano che il vento gira.
ℹ️Sosta camper
Park non grande ma tranquillo e in bella posizione sull’acqua, con due pub a 50 metri di distanza.
In uno abbiamo cenato. Posto simpatico, nella norma. Buona la scelta di Anna dal limitato menu: fish and chips.
Infelice la mia, cheeseburger, con carne troppo cotta e unta.
Ottima la birra, bionda, non troppo amara, pizzichina quanto basta.
Un po’ caro il conto: 26 sterline, considerato che non abbiamo preso altro e Anna andava ad acqua.
Spazi parcheggio gratuiti sufficienti per camper di 7,30 come il nostro.
Pernotto consentito senza alcun limite perchè non abbiamo trovato alcun cartello specifico.
GPS: N57*16’24.67” O 005*44’09.15”
Buoni chilometri da
Alberto Angelici