Peloponneso in camper

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di Franco Parla

PELOPONNESO

Diario di viaggio

Diario di viaggio di Franco Parla che ci parla del suo tour nel Peloponneso (Grecia) giorno dopo giorno.

Grecia, Peloponneso, si parte!

Mercoledì 21 settembre 2022

Pochi minuti di coda alla dogana albanese e nessuna attesa in quella greca, quindi entriamo in Grecia. Arriviamo a Sagiada prima delle 11. L’idea era di fermarsi a pranzo a mangiare pesce da Alèkos ma, anche se in Grecia sono le 12, è troppo presto e non ci va di aspettare. Ci andremo al ritorno. Ripartiamo.

A Igoumenitsa ci fermiamo in un supermercato e facciamo acquisti di cibo locale. Prima di mezzogiorno partiamo e facciamo tutta autostrada. Lo so che è cara ma volevamo proseguire spediti.

Pranzo lungo il percorso. Ad Antirio prendiamo il bellissimo ponte per Patrasso pagando 21 euro. Il traghetto costa la metà ma ovviamente, ci mette più tempo ed io non vedo l’ora di arrivare nel Peloponneso!

L’ultimo tratto che porta a Nafplio, è di circa 35 km ed è su strada statale, lo percorriamo a rilento perché abbiamo davanti un camion lentissimo. Ma va bene così, perché è buio. Infatti arriviamo alle 20,45 ora locale. Ci fermiamo nel grande P del porto di Nafplio. Ci sono altri camper. Ceniamo alla buona, facciamo due passi in centro e beviamo un buon caffè in un bar. Qualche goccia d’acqua, per adesso.

Autostrada da Igoumenitsa al ponte di Antirio, euro 37,30 per percorrere 262 km di A.
Autostrada da Rio all’uscita per Nafplio euro 26,05 per percorrere 144 km di A.

In visita a Nafplio.

Giovedì 22.

Notte tranquilla nel porto di Nafplio. Al mattino il cielo è coperto ma esce a tratti anche il sole.

Nafplio è davvero una bella ed elegante cittadina. La conosciamo bene perché ci siamo già stati. Le forti influenze veneziane si vedono nelle eleganti case e in tanti particolari.

E’ stata la prima capitale della Grecia e possiede tre fortezze, di cui una in mare a formare un isolotto.

Il centro storico di Nafplio è stato restaurato quasi interamente ed è molto, molto carino. Tanti turisti, tanti locali, negozi e ristoranti ovunque.

Pranziamo alla Taverna PIdalio. Io prendo dei ravioli con ripieno di agnello, acciughe fritte e patatine. Franca, la moussakà e le sardine grigliate. Tutto buono.

Ci offrono un dolcetto, del tipo salame al cioccolato. Con un’acqua grande, 1/2 bianco della casa e due caffè, spendiamo 47 euro.

Nel pomeriggio, dopo aver fatto il pieno, partiamo. Costeggiamo il golfo di Nafplio e poi facciamo un passo a 750 mt. Quindi si scende di quota ma di poco, perché si viaggia su un altopiano. Nei pressi di Tripoli riprendiamo la carissima autostrada che termina nei pressi di Sparta (4,90+7,35 euro). Proseguiamo con la strada statale e, sotto un acquazzone, arriviamo finalmente al camping Gythion, che si trova sul mare, direttamente su una lunghissima spiaggia di sabbia scura e ghiaietto finissimo, cinque km prima di Gythion. Il camping è quasi pieno, soprattutto, tanti tedeschi. Fa fresco e piove.

Il costo sarebbe di 20 euro con la carta ACSI ma alla reception mi dicono che, se vogliamo l’allacciamento elettrico, sono altri tre euro, per via degli aumenti dell’elettricità.

Peloponneso in camper: Andiamo a Gythion.

Venerdì 23.

Al mattino non piove ma il cielo rimane coperto. Pallidi sprazzi di sole.
Lasciamo il campeggio e poco dopo, ci fermiamo a Gythion, nel P del porto, lungo il molo.

Grazioso villaggio marinaro, belle case color pastello, taverne e bar. Oggi è giorno di mercato. Si tratta di un piccolo mercato di frutta e verdura e si può acquistare a prezzi contenuti, direttamente dagli agricoltori locali. Comperiamo meloni, cipolle, pomodori, pesche, uva, prugne e altro. Poi, in una panetteria prendiamo dei baklavà, pane e una pita al formaggio.
Pranziamo nel camper, poi caffè espresso al bar (ben 2 € a caffè). Qualche goccia di pioggia.

Dopo pranzo partiamo per vedere il relitto che si trova arenato su una spiaggia a pochi km ad ovest di Gythion.  E’ una vecchia nave arrugginita. Non sembra per niente un’attrazione, diciamo più una curiosità.
Puntiamo il navigatore direzione Monemvasia e ci dice che manca meno di un’ora. Lungo la strada ci fermiamo ad un supermercato (sembra recente) per prendere delle bottiglie d’acqua.

Poco più avanti c’è anche un Lidl.

Arriviamo a Monemvasia (Malvasia), facciamo il ponte e parcheggiamo nel grande P dell’isola. Ci sono altri camper. Ci incamminiamo lungo la strada in salita che conduce alla porta d’entrata (in effetti Monemvasia significa “unica entrata”) e, passata questa porta, entriamo in un borgo fortificato stupendo!

Case di pietra con i colori della roccia, vicoli, chiesette, piazzette e, naturalmente, ristoranti, negozi e hotel. Davvero un posto delizioso da non perdere. Nemmeno una macchina, d’altronde sarebbe impossibile farla entrare qui. Tanti gatti, come del resto ovunque, in Grecia.

Inizia a piovere e allora ci rifugiamo in una pasticceria, dove prendiamo una cioccolata, un caffè greco (simile a quello turco) e una squisita crêpe greca.

Torniamo al camper e sul parabrezza troviamo un foglio in inglese, della polizia locale. Ci informano che il P camper non è possibile nei P 2-3-4 (questo dove siamo noi è il 2) e ci invitano a spostarci al 1.
Ok, grazie per l’informazione. Sono le 19 ma ci spostiamo volentieri al n.1.

Peloponneso in camper: Verso Elafonisos.

Sabato 24.

Al mattino alle otto iniziano i lavori di un cantiere sul molo. Fine del sonno! Oggi finalmente è una bella giornata soleggiata, minima 19 gradi, max 28.

Ok deciso, si va ad Elafonisos.

Google maps mi indica una tortuosa strada e il navigatore del camper un’altra. Partiamo e poi si vedrà. Google Maps mi avrebbe fatto percorrere la Old Road; no grazie.
Il navigatore del camper, parte della new road e poi si inerpica all’interno; no grazie.
Prendiamo la new road seguendo la costa. Poi seguiamo le indicazioni per Neapoli e non sbagliamo.

Curve, ok ma bella strada che si inerpica solo verso la fine (panorami bellissimi) per saltare dall’altra parte di questo “ditone” del Peloponneso. Poi seguiamo per Elafonisos. Arriviamo all’imbarcadero giusto qualche minuto prima della partenza. Costo del traghetto 29 euro.
Già qui, all’imbarcadero il mare è bellissimo e si vede una lunga spiaggia di sabbia invitante. Una decina di minuti dopo, sbarchiamo a Elafonisos e seguiamo per il camping Simos.

Il campeggio, è l’unico dell’isola ed ha accesso direttamente alla spiaggia. Con Acsi Card il costo è di 20 euro, solo cash, ci dice la titolare. Ok. Ci sistemiamo nella piazzola n. 4 e poi andiamo a vedere la spiaggia. Spettacolare!

Sembra di essere ai Caraibi. Spiaggia di sabbia fine, un’acqua coloratissima e trasparente, mare calmo, poca gente e tanto spazio.
Solo il vento ancora fresco ci disturba un po’, d’altronde oggi è il primo giorno bello dopo tre giorni di maltempo, che è’ generalizzato in tutta Europa; anche in Italia le temperature sono crollate e c’è brutto tempo.

Peloponneso in camper: Tre giorni in spiaggia, tra sole e nuvole.

Domenica 25

Bellissima giornata limpida, calda e con poco vento. Si va in spiaggia! Olly rimane in camper, al mattino con oblò e finestrini aperti e, al pomeriggio con il condizionatore acceso.
Relax e bagni in questa acqua cristallina.
Nel tardo pomeriggio portiamo in spiaggia anche Olly: incontenibile!

Lunedì 26 
Al mattino mi scateno a fare riprese con il mio drone, poi piantiamo l’ombrellone e stendiamo il telo.

Martedì 27
Oggi il cielo è coperto, c’è vento e il mare è mosso. Ciò nonostante, la temperatura minima è stata di 20 gradi e poi è risalita a 25! Il campeggio mette a disposizione gratuitamente un minibus per il paese (l’unico) che dista circa quattro km, però gli orari sono assurdi. Allora ci andiamo in camper.
Parcheggiamo facilmente sul porticciolo dove ci sono tante barchette di pescatori. Buona parte dei ristoranti e negozi sono chiusi; in effetti non c’è molto movimento. Comunque facciamo acquisti: pane, pomodori, frutta, dolci…

c’è un vento caldo ma il cielo rimane molto coperto. Dopo aver gironzolato tra i ristoranti è apprendendo che in questa stagione i calamari non si trovano freschi, pranziamo alla taverna Ouranìa.

Io i calamari fritti, anche se sono surgelati li prendo ugualmente (e sono buoni) e assaggio anche il formaggio fritto, ottimo anche quello. Così com’era ottimo il bianco in bottiglia (1/2 lt). Franca prende una mussaka e un piatto con un peperoni e un pomodori ripieni di riso. Quest’ultimo piatto, personalmente, non mi hanno entusiasmato.
Poi, sul camper gustiamo alcuni dolci acquistati al mattino. Torniamo in campeggio, caffè e relax sulle brandine accanto al camper, perché il tempo non è cambiato e qui siamo riparati dal vento.

Nel tardo pomeriggio vado in spiaggia, è deserta. Il mare è molto mosso e c’è un tipo (davvero bravo) che sta facendo kitesurf.

 

Peloponneso in camper: Al camping Simos.

Mercoledì 28.

Tempo strano. Questa notte faceva caldo. Purtroppo anche oggi il cielo è coperto, il mare è molto mosso e sulla spiaggia il vento è forte. Poi, finalmente esce il sole.

Andiamo ugualmente in spiaggia e dopo un’oretta torniamo al camper e ci rilassiamo sulle nostre sdraio. Dopo pranzo tornano i nostri vicini di piazzola, che sono italiani (Genova) e utilizzano lo scooter per spostarsi nell’isola. Ci informano che, a 500 metri c’è una caletta dove non c’è vento e l’acqua non è mossa. Allora io e Franca prendiamo l’occorrente, usciamo dal campeggio, giriamo a destra e ci incamminiamo sulla strada. In effetti la caletta è invitante, poco vento e acqua ferma e bellissima, sembra una piscina. Allora bagni e relax

Questa spiaggetta è successiva a quella che avevamo raggiunto l’altro giorno a piedi, percorrendo la lunga spiaggia principale (Simos).

Praticamente ci sono tre spiagge adiacenti ma di dimensione diverse ed esposte in modo differente. La nostra, cioè quella del campeggio (Simos grande) oggi è ventosa, con mare molto mosso. Quella adiacente (Simos piccola) oggi è poco mossa e c’è meno vento.
Poi c’è questa piccola caletta consigliataci dai genovesi, che oggi è piacevolmente calma e invitante. Insomma, a seconda di come tira il vento è possibile trovare una spiaggia con mare calmo.

Facciamo un bagno anche in quella di Simos piccola e poi, con una lunga camminata sulla spiaggia grande (in questa spiaggia oggi il mare è davvero molto mosso) torniamo al campeggio. Anche perché nuvole minacciose stanno incombendo su Elafonisos.
La temperatura comunque è ottima, alle 20,30 (ora locale) ci sono ancora 24,5 gradi.
Ho sistemato il garage de camper e caricato tutto. Domani si lascia Elafonisos.

Continua il viaggio nel Peloponneso: Aeropoli.

Al mattino il cielo è sereno, persiste il vento ed il mare è ancora un po’ mosso. Lasciamo il campeggio (100 euro per cinque notti, in contanti) percorriamo la parte ovest dell’isola, ammirando un’altra bella e grande spiaggia con un mare stupendo, e arriviamo all’imbarcadero giusto in tempo per prendere quello delle 11.

Nota: il traghetto è costato meno che all’andata, 26,30 euro contro i 29 euro. Non so, se perché è un’altra compagnia, oppure se il conteggio è stato fatto diversamente (chiedono quanto è lungo il camper).

Arriviamo a Githyo alle 14, 30. Parcheggiamo sempre sul molo e, dopo un pranzo veloce, facciamo due passi. Prendiamo un caffè freddo e una cheescake, poi torniamo al camper.
Percorriamo il tratto di strada fino ad Aeropolis ma proseguiamo per qualche chilometro fino alla biglietteria delle grotte di Diros per vedere il parcheggio ed avere altre info per domani.
Ritorniamo quindi ad Aeropoli, dove ci fermiamo nel grande P dei bus. Facciamo due passi in centro e rimaniamo affascinati da questa piccola cittadina, tutta in pietra e con alcune case torri. Torniamo al camper, doccia e cena per Olly. Poi io e Franca usciamo a cena.
Scegliamo il ristorante “Σπάκα -Spaka”. Formaggio fritto come antipasto. souvlaki per Franca, mentre io scelgo un piatto tipico del Mani: la capra al forno con patate e carciofi. Tutto ottimo, anche il mezzo di vino bianco in bottiglia.
Con un’acqua, spendiamo in tutto 33.83 euro.

Facciamo due passi nell’affascinante borgo, un gelato (due gelati 5 euro) e poi torniamo al camper. 

Peloponneso in camper: Grotte di Diros, arriviamo.

Al mattino ci alziamo presto per poter arrivare, entro le nove, alla biglietteria delle grotte di Diros. Troviamo posto nel P delle grotte (essendo ancora presto non c’era quasi nessuno). Dopo le nove, quando apre la biglietteria facciamo i ticket, 10 euro cad. invece di 15, perché c’è alta marea e il tour è ridotto. Lasciamo Olly in camper, è presto e non fa ancora caldo.

Il tour delle grotte di Diros questa mattina dura solo mezz’ora. Si tratta di grotte parzialmente sommerse. Il costo del biglietto e la durata della visita, varia a seconda della marea. La visita viene effettuata in parte a bordo di una piccola barca a sei posti. Si attraversano fantastici tunnel, grotte e cunicoli di stalattiti e stalagmiti. Sembra di entrare in una dimensione fantastica, quasi onirica, una sensazione da provare.

Ripartiamo in direzione Limeni. Troviamo miracolosamente un posto nel minuscolo P in uscita dal paese, dove si incrocia la strada principale con quella a senso unico che esce dal paese. Visitiamo questo bellissimo borgo, che, con le sue case-torri in pietra e il porticciolo (un mare davvero super) è davvero un luogo da cartolina. Aggiungiamo pure il contatto quasi ravvicinato con le grosse tartarughe Caretta Caretta, che a mezzogiorno si avvicinano ai ristoranti sul mare per mangiare gli scarti del pesce (sono gli stessi ristoratori che lanciano in mare proprio per attirale). Un posto davvero molto pittoresco.

E dopo le grotte... Itilo!

Poi, ci spostiamo di un paio di km, lungo la spiaggia di Itilo. Parcheggiamo sul lungomare insieme ad altri camper. Vediamo anche un cartello che indica la sosta gratuita per i camper, nel P della taverna Black Pirate. Noi comunque parcheggiamo sul lungomare, è troppo invitante!

La spiaggia è lunga ma stretta, c’è ghiaia grossa ma solo in alcuni punti, in realtà il fondale è tutto di sabbia.
L’acqua è trasparente anche se non ha i colori della vicina Limeni.

Comunque è un ottimo posto, difficilmente si potrà trovare altrove una situazione come questa, in pole position, con il mare davvero a pochissimi metri! Bagno, doccia e poi due passi nel minuscolo borgo; un bar, dove gustiamo un caffè freddo (io) e una cioccolata fredda con panna (Franca), due taverne, un minimarket (dove acquistiamo olio EVO, IGP del Mani) e un negozio-macelleria. Tutto qui.
Per cena Franca ha preparato alcune cose a cui aggiungiamo un ottimo fritto di calamaretti, che prendo d’asporto alla taverna Pirate black.

Poi, sono qui a scrivere il diario; dalla finestra del camper vedo le placide onde a pochi metri e sento lo sciabordio. Nessun altro rumore. Davvero, davvero, molto bello!

Si va in camper a Kalamata.

Sabato 1 ottobre 2022 

Minima 26,5 gradi, max 35

Ieri, in tarda serata si è alzato un forte vento e la minima non è scesa sotto 26,5 gradi! Abbiamo aperto un paio di finestre ma poi le ho chiuse perché avevo timore che il fortissimo vento potesse strapparle.

Al mattino il vento è quasi scomparso e il mare è calmissimo. Non c’è sole ma le temperature decollano. Ci immergiamo nel mare per rinfrescarci e poi partiamo.
L’idea era di arrivare al Camping Kalogria, nei pressi di Stoupa però, quando arriviamo al campeggio, notiamo che non è lontano dal mare, ma c’è un bel dislivello, perché il campeggio è più in alto.

Rapido consulto e si riparte in direzione di Kalamata. Questo tratto di strada, fino a Kalamata, si è rivelato tortuoso, non finiva più! Oltre al fatto di salire in montana e scendere, la temperatura si è impennata, fino a toccare i 36 gradi!
Finalmente arriviamo al campeggio, che si trova sul lungomare (un po’ di pianura, finalmente) 3 km prima di Kalamata.

Il campeggio (Fare camping) è “rustico” ma non è peggio di altri.
Il costo è di 22 euro al giorno. Avrebbe un ottimo potenziale, se fosse tenuto e organizzato meglio. Ulivi, tranquillità, il mare vicinissimo (solo la strada lo divide), un ristorante pizzeria, lavatrice economica (1 euro per un’ora e mezza) e il bus per il centro che ferma proprio qui.

Una lunghissima spiaggia di ghiaia, sabbia e sassi, acqua molto calma, anche trasparente, ma non certo ai livelli di Elafonisos o Limeni. Comunque c’è movimento e anche noi andiamo a fare un bagno.
Il lungomare è infinito, arriva fino a porto, è affiancato da hotel, bar e locali. Torniamo al camper, doccia e poi andiamo a fare un pò di spesa al Lidl, che dista circa un km.
Domani è domenica e in centro sarà tutto chiuso.

Cena fuori dal camper (si sta benissimo, 25 gradi) integrata da due souvlaki e patatine che prendo da asporto al ristorante del campeggio.

Domenica 2 ottobre.


Minima 20, max 29.
Bella e limpida giornata. Pomeriggio al mare e Olly in camper con il condizionatore. Oggi, con il sole, apprezziamo meglio questo mare, certo, non sarà Elafonisos ma non è poi così male, anzi!
Prima del tramonto facciamo una bella camminata sul lungomare e troviamo persino un mimimarket aperto, dove acquisto la feta di Kalamata. E allora per cena… vai con la Greek Salad. Ceniamo fuori dal camper. Si sta benissimo!

 

In giro per Kalamata.

Lunedì 3 ottobre

Al mattino mettiamo Olly nel suo zaino, prendiamo il bus n. 1 che ferma anche davanti al campeggio e andiamo in centro. Qui, sui mezzi pubblici è ancora obbligatoria la mascherina, che io non avevo.

Me ne consegna una l’autista, una signora molto gentile che ci spiega dove scendere e cosa vedere. Il biglietto del bus costa 1,30 euro cad.

Il campeggio dista 3 km al porto e da qui, c’è ne sono altri 3, perché la città vecchia si trova all’interno e non sul mare. La città vecchia è stata devastata da alcuni terremoti nel corso degli anni, per cui il centro non è molto grande.
Sotto alle rovine del castello, si erge la bellissima Cattedrale ortodossa, dagli interni affrescati, Qui viene custodita l’icona miracolosa della Vergine Maria, la cosiddetta “Panagia Ypapanti”, che è la protettrice e patrona di Kalamata. Ai piedi della Cattedrale si estende il centro storico, che ruota attorno alla piccola, antica chiesetta dei Santi Apostoli, anche questa ortodossa.

Alcune vie affiancate da vecchie case, con alcuni tipici negozi, quelli della Grecia di una volta e tanti ristoranti. In alcuni di questi negozietti, acquistiamo le olive di Kalamata, una lattina da un litro di olio EVO IGP di Kalamata e fichi ripieni di Kalamata. Biscotti e dolcetti per questa sera. Pranziamo in un ristorante adiacente alla chiesetta, spendendo 31 euro.
Poi lasciamo la parte vecchia e percorriamo quella nuova. Una lunga via pedonale con i classici negozi che trovi in tutte le città. Alla fine del viale inizia un parco e, attraversandolo, arriviamo al mare. Qui riprendiamo il bus e torniamo in campeggio.
Verso le 16 siamo al camper. Accendiamo il condizionatore, lasciamo Olly nel camper e noi andiamo in spiaggia a fare il bagno e a rilassarci!

Ripartiamo per Methoni.

Martedì 4 ottobre 2022

Alle 11,30 lasciamo il campeggio di Kalamata (66 euro per tre notti).
Uscendo dalla città facciamo il pieno di gasolio. Dopo un’ora e mezza, siamo al Camping Methoni, a Methoni. Il campeggio è grande ma quasi vuoto. Anche questo è abbastanza “rustico” come servizi, e il costo, con o senza ACSI, è di 21,50 euro. Solo una strada con poco passaggio, lo divide dal mare.

La lunga spiaggia è inesistente, una furiosa marea l’ha erosa e divelto buona parte del marciapiede della passeggiata lungomare. Sassi e ghiaia grossa sono stati posizionati per limitarne l’erosione. In sostanza non c’è spiaggia. Facciamo il bagno e notiamo che il fondale è basso ed è formato da una bella sabbia fine dorata, e l’acqua è più bella di Kalamata. Davvero un peccato per la spiaggia.
La temperatura è piacevole, non si passano i 28 gradi. Tra l’altro nel campeggio ci siamo sistemati sotto una rete ombreggiante, per cui oggi, a Olly non serve il condizionatore.

Torniamo al camper, doccia e poi prendiamo Olly e andiamo in centro, che dista una decina di minuti. Notiamo che, oltre il braccio del molo del porto, la spiaggia non è stata intaccata dalla erosione. Il molo di cemento ha fatto da barriera, per cui, verso il paese, la spiaggia c’è ancora tutta.
È una bella e riparata baia, ma quello che salta subito all’occhio è la grande fortezza che si estende sul mare. Facciamo un giro attorno alle mura (l’ingresso era già chiuso) e devo dire che è veramente imponente e pittoresca.

Il paese, invece, offre ben poco, una piazzetta e alcuni ristoranti. Torniamo al camper e più tardi, lasciamo Olly in camper e andiamo a cena al Restaurant Sapienza.
Più che altro è una taverna dove ti portano in cucina e scegli tra quello che vedi sui fornelli o nelle teglie.

Io prendo arrosto di maiale con fagioli, e Franca, pasticcio e un piatto di verdure miste. Con un’acqua grande e un 1/2 di ottimo bianco, spendiamo 30,30 euro. Tutto buono, porzioni abbondanti e conto economico, però per essere un ristorante sul mare mi aspettavo qualche offerta di pesce in più (c’era solo l’orata).
Torniamo al camper, Il cielo in parte è coperto e in serata inizierà a piovere.

Pieno Kalamata – gasolio a €/lt 1.772

Continua il tour del Peloponneso.

Mercoledì 5 ottobre
Minima 17, max 25
Lasciamo il campeggio e, mentre vado a pagare (21,50 euro) si scatena un acquazzone! Arriviamo a Navarino (Pylos, in greco) il tempo sembra migliorare, almeno non piove più. Parcheggiamo nel grande P sul molo, quello a sud, lasciamo Olly in camper a facciamo un giro in questa animata località.

Acquistiamo alcune cose da mangiare in camper. Pranziamo in camper e poi usciamo di nuovo per bere un espresso al bar (due caffè 2,40 euro).
Poi, punto il navigatore per andare a vedere Voidokilia Beach, una famosa spiaggia che mi ero annotato di non perdere. Però non è giornata.
Infatti inizia di nuovo a piovere e anche forte, per cui, saltiamo a malincuore questa tappa (inutile vederla con questo tempo) e proseguiamo in direzione nord. Troviamo una deviazione (strada principale chiusa) e percorriamo quella che costeggia al mare.

Arriviamo a Kalo Nero e troviamo facilmente posto fronte mare insieme ad un’altra decina di camper. La lunghissima e selvaggia spiaggia di Kalo Nero è uno dei luoghi preferiti dalle tartarughe Caretta-Caretta per deporre le uova. I nidi sono ben segnalati da volontari, anche se in questa stagione è già tardi.

Su indicazione di un pescatore, ne trovo uno ad oltre un kilometro da dove abbiamo parcheggiato il camper (la spiaggia è davvero infinita). Non se il nido è vuoto o se ci sono ancora le uova, però è recintato con dei legnetti conficcati nella sabbia e alcune bandierine.
Più tardi facciamo un giro in paese, che offre poco.

Torniamo al camper e inizia di nuovo a piovere. Non importa, ormai sono le 18,30 e il posto è perfetto per una rilassante sosta camper a contatto diretto con il mare e con la natura. Siamo davvero in pole position, fronte mare. Il ticchettio della pioggia sul tetto del camper e il rumore cadenzato delle onde, non fanno altro che accentuare queste piacevoli sensazioni.

Questa sera ho contattato via Messenger, il titolare di un’agenzia di viaggio in Grecia che parla italiano, per sondare se è disponibile un traghetto per l’Italia tra qualche giorno. Mi richiama e mi dice che controllerà e domani mi farà sapere.

Ultimi due giorni nel Peloponneso.

Giovedì 6
Minima 12 gradi,max 25
Questa notte ho acceso la stufa. 
In questo viaggio la stufa l’abbiamo accesa altre volte (poche e sempre di notte) in Bosnia. 

Al mattino ci spostiamo di una decina di km, e troviamo un bel P sulla spiaggia a Zakhàro, nei pressi di Tholo. Una lunghissima spiaggia di sabbia, pochissima gente, un bar/taverna (seagull Beach bar) che ha qualche sdraio e ombrelloni. Nelle vicinanze, c’è anche un campeggio.

Occupiamo due sdraio, ordiniamo un caffè freddo e portiamo in spiaggia anche Olly. C’è il sole ma non fa caldissimo, circa 22-23 gradi. Però si sta bene. Io faccio un bagno e vedo una grossa medusa. Pranzo veloce in camper e poi torniamo ancora un’oretta in spiaggia.
Verso le 15 si alza il vento e diventa fastidioso perché è fresco.
Allora saliamo in camper e andiamo a Olympia. Il campeggio Diana, l’unico vicino al centro, è praticamente al completo, perché c’è un raduno, un gruppo di camperisti inglesi che hanno tutti la stessa marca di camper. Un posto comunque c’è ancora, quello più in basso e più lontano, in mezzo all’erba alta.

Tra l’altro, pur accettando la carta ACSI il gestore mi dice che il costo è di 22 euro ma, se voglio la corrente, il prezzo è di 25. Comunque non abbiamo scelta e ci piazziamo.
Il paese, Olympia, è davvero vicino (circa 200 metri) nella via centrale ci sono parecchi negozi di souvenir e ristoranti. Al termine della via, inizia il tratto di circa 300 metri, che conduce al sito dell’antica Olympia. Andiamo a vedere dove si trova l’ingresso perché la visiteremo domattina. Torniamo in centro e facciamo un giro per i negozi, poi rientriamo al camper.

Il tour in Grecia sta per concludersi.

Venerdì 7
Minima 12 gradi, max 28 

Stufa di notte impostata sui 18 gradi in modalità gas + entrambe le resistenze elettriche, ed è partita alcune volte.

Al mattino lasciamo Olly in camper e ci incamminiamo verso il sito archeologico dell’antica Olympia. Il biglietto costa 12 euro a persona e comprende, oltre l’ingresso al sito archeologico, l’entrata al museo archeologico e quello della storia dei giochi olimpici. L’area del sito è grande e, nonostante siano rovine, si percepisce la grandiosità dell’antica Olympia.

Prima dell’una siamo in centro e acquistiamo alcuni souvenir e alcuni dolci.
Poi pranziamo in un ristorante con quattro buoni Pitta Gyros. Con acqua piccola e una birra Mytos, spendiamo 16 euro.
Ci contatta l’agenzia per confermare che ha trovato un posto per noi, sul traghetto che parte il giorno 11 ottobre alle 23,59 da Igoumenitsa e che arriva a Bari alle 9. 

Per le 14 siamo in campeggio. Fortunatamente il check out al camping Diana è consentito entro le 15, così ho il tempo di collegarmi con il PC per fare il pagamento con la carta di credito all’agenzia e pagare il traghetto.

Poi, pago il campeggio (25 euro in contanti), vuoto la cassetta del wc, faccio il pieno d’acqua e ritirate tutto (sedie, telo e veranda). 

Partiamo in direzione mare e ci fermiamo un paio d’ore sulla lunga spiaggia di sabbia di Kourouta, trovata a caso su Google Maps.

Un P grande dove parcheggiare e un bar aperto con sdraio e ombrelloni, usufruibili con consumazione. Perfetto! Portiamo in spiaggia anche Olly. Un caffè freddo e poi, relax.

Poiché decidiamo di passare un paio di giorni a Lekada, dopo il relax in spiaggia, ripartiamo in direzione Patrasso. La strada è tutta asfaltata di nuovo. Tra l’altro, dopo Kalamata, la strada è diventata più scorrevole, meno tortuosa. Poco dopo le 18,30 siamo al porto di Rio. Questa volta vogliamo fare il traghetto, che costa 11 euro, invece dei 21 del ponte.
Arriviamo giusto qualche minuto prima che parta, ci imbarchiamo al volo, biglietto sul traghetto, e in 10 minuti siamo ad Antirio.

E’ buio, ho puntato un parcheggio a Kato Vasiliki, che si trova a circa 16 km da Antirio. Arriviamo e troviamo altri due camper. Praticamente il parcheggio è direttamente sul mare, a tre metri, sulla stretta spiaggia di ghiaia. Non so di giorno come sarà, ma adesso, di notte, con la luna che si riflette sul mare a pochi metri, è un posto bellissimo dove sostare.

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