A cena da Dracula
di Franco Parla
AMICI CAMPERISTI, un saluto da Franco Parla. Questa ve la devo proprio raccontare. E ancora una molta mi avvalgo degli appunti dei miei preziosi diari di viaggio. Buona lettura! Estratto dal mio diario: Romania in camper 1993 “Mercoledì 26 giugno 1993. Lasciamo Sighișoara, uno dei centri storici più belli visti sin d’ora in Romania. È la città natale del Principe della Valacchia Vlad Tepes L’impalatore, ispiratore del famoso romanzo di Bram Stoker.
Sul muro di una casa, abbiamo notato una targa, la cui scritta informava che Dracula è nato qui. Non so se all’interno ci sia qualcosa da vedere, in ogni caso, l’abitazione era chiusa e non erano indicati eventuali orari di visita. Entriamo nel cuore della Transilvania e ci fermiamo a Bistrita. Questa cittadina non ci sembra bella come Sighișoara. Lasciamo Bistrita e iniziamo la salita verso Piatra Fântânele tra i bellissimi paesaggi alpini dei Carpazi. Il nostro camper, con il suo 2500 aspirato, non è una scheggia, ma sale agevolmente. Quando arriviamo a 1100 mt di altitudine, ci troviamo davanti al Castello di Dracula. È il secondo castello che vediamo in Romania, che si fregia del nome di Castello di Dracula. L’altro giorno abbiamo visitato quello di Bran, che è un castello vero, probabilmente più inerente al racconto di Bram Stoker. Ed oggi vediamo questo, ricostruito sulle rovine di un castello esistente. È stato trasformato in Hotel – Ristorante e chiamato appunto, Dracula. Comunque sia, il paesaggio che si domina da qui è bellissimo.
A poca distanza pascola un gregge di pecore ed i pastori sono due ragazzini che ci salutano e si avvicinano curiosi a vedere le nostre mountain bike appese al camper. Il che ormai non ci sorprende più, è da quando siamo entrati in Romania che destano curiosità. Nonostante siano due biciclette acquistate al Mercatone Z e pagate poche lire, qui suscitano interesse, perché sono colorate e soprattutto, hanno la camera d’aria. Infatti le biciclette che abbiamo visto qui finora, hanno ancora le gomme piene. Sono le diciannove e decidiamo di fermarci qui per la notte. È un posto bellissimo, da cartolina. Facciamo due passi al castello e ci facciamo attirare dal ristorante. Da quando siamo in Romania, nei pochi ristoranti o case private dove abbiamo mangiato, ne siamo usciti sempre poco soddisfatti, nonostante noi siamo due persone che si adattano davvero a tutto. Tra l’altro nei negozi di alimentari, da acquistare c’è poco o niente. Meno male che siamo partiti da casa con la dispensa del camper piena. Però questo ristorante ispira, è carino, pulito, invitante ed è in una posizione fantastica.
Ma sì dai, andiamo a cena da Dracula! Anche stavolta ne usciamo delusi, un’altra esperienza negativa. Carne durissima e patate poco cotte e con uno strano retrogusto. L’interno del locale è bellissimo ed il costo della cena è ridicolo, ma la materia prima lascia davvero a desiderare. E comunque non c’era scelta, il menu era quello e basta. Diciamo che anche stasera abbiamo mangiato. Non lamentiamoci più di tanto, il nostro non è un tour gastronomico, questo lo sapevamo e poi sul camper ci attende un dolcetto italiano. Oltre a noi, al ristorante c’era un’altra persona, un camionista, il quale ci ha chiesto qualcosa che lì per lì mi sembrava talmente assurdo che pensavo di aver capito male. Invece no, avevo capito benissimo, lo ha ripetuto piano accompagnando a gesti per farci capire: ci ha chiesto se volevamo vendergli i freni del nostro Ducato! Cosa? Siamo praticamente su un passo di montagna e mi vieni a chiedere i freni del Ducato? Il camionista non si scompone, anzi è sorpreso. “È normale” dice, “di solito si fa così”. Le officine di ricambio sono rare e se uno può pagare, avanza la richiesta. Se l’altro ha bisogno di soldi gli vende i pezzi. Tutto qui, facile. L’auto prima o poi la recupererà in seguito tramite amici o parenti. No grazie. A me i freni del camper servono! Dopo cena parte anche il camionista e al ristorante non c’è più nessuno. Il tempo sta cambiando ed inizia a piovere. Allora torniamo in camper prima che aumenti d’intensità, così almeno ci facciamo il dolcetto e un caffè con la nostra moka. Appena in tempo, si sta scatenando un temporale incredibile. Il ristorante chiude ed il parcheggio è deserto. Con in mano la tazzina del caffè bollente, guardiamo fuori dal finestrino. Sta diluviando, forti tuoni rimbombano nella valle. I fulmini illuminano a giorno le montagne e la sagoma del Castello adesso sembra tetra, quasi inquietante. Davvero un tempaccio. Io e Franca ci guardiamo e realizziamo che siamo soli, su un passo di montagna, davanti al Castello di Dracula e sotto un temporale da brividi. Benvenuti in Transilvania!
Non avete sentito anche voi un piccolo brivido? Vi devo confessare che in quel momento…sì, almeno per un attimo, noi lo abbiamo avuto. Tenete presente che questo viaggio si è svolto nella Romania del 1993 e all’epoca era tutto disastrato, sembrava l’Italia del dopoguerra. Quel viaggio è stata davvero un’avventura. E voi? Siete mai stati in Romania? Quanto sarà cambiata ora? Scrivete la vostra in questo post.
Ciao a tutti da Franco Parla, CAMPERISTA ITALIANO